Evasioni
L’Associazione MoMArt da più di due anni è impegnata in un progetto di corsi di pittura e scultura all’interno del carcere di Padova nella sezione di alta sicurezza. Proprio il toccare con mano come l’Arte possa rappresentare un momento di evasione per chi ha perso la libertà ci ha spinto a creare il progetto di una mostra dedicata alle diverse forme di evasione.
L’arte come evasione ma anche l’evasione come soggetto artistico. Tutti noi abbiamo la nostra forma di evasione e tutte le forme di evasione possono venire rappresentate in forma artistica. Un tema ampio, affascinante, reso più concreto dalla partecipazione alla mostra delle opere realizzate all’interno del carcere: opere importanti, pregne di significati, a volte dall’alto contenuto simbolico. L’arte diventa soggetto unificante attraverso la proposta di una mostra in cui opere di artisti e di detenuti vengono esposte insieme sotto un’unico cappello comune. L’arte è anche motore di cambiamento, stimolo forte che può diventare strumento di trasformazione ed evasione dalle proprie gabbie interiori grazie all’Arteterapia. Ecco allora le opere rappresentanti le barriere o gabbie interiori emerse e trasformate nei laboratori dedicati al miglioramento di sè. |
Gli Artisti |
Il progetto carcereNel 2021 l'Associazione Momart è stata invitata, a partecipare al “Progetto Carcere” realizzato dal Comune di Padova, Settore ai Servizi Sociali, in collaborazione con la Direzione del Carcere e con il sostegno della Fondazione Cariparo.
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Evadere dalle proprie gabbie interiori, dalle costrizioni, dai modelli acquisiti dalla famiglia o dalla società per ritrovare se stessi e il proprio valore. Questa una delle possibilità fornite dall'arteterapia.
L’arte riesce a fare ciò che le parole da sole non arrivano a realizzare, vivifica e trasmette sensazioni e sentimenti, il lavoro artistico aiuta a recupera l’equilibrio psicologico consentendo di ricostruire, restaurare e guarire parti di sè. I mezzi artistici diventano strumenti di espressione libera, l’opera permette di esprimere, senza alcuna attenzione a canoni estetici o formali, in assenza di giudizio, ciò che le parole non dicono. L’arteterapeuta conduce a vedere ciò che prima non si era visto, a compiere un viaggio in se stessi al fine di migliorare il proprio benessere personale. Quello che conta è il processo, uno strumento terapeutico di per sè, per esprimere e trasformare qualcosa che giace dentro di sè, migliorando la fiducia in se stessi e rendendo la persona agente attivo dei cambiamenti nella propria vita. L’arteterapia è espressione, trasformazione ed evasione dalle proprie gabbie interiori, portando apertura dove prima c’era chiusura, consapevolezza dove prima c’era l’ignoranza, benessere al posto di fastidio, malessere o disturbo. Inserire in quesa mostra alcune opere di percorsi effettuati aiuta a comprendere come i lavori, anche se non rispondenti a canoni estetici, esprimano il sentire dell’utente e testimonino il percorso trasformativo intrapreso da ciascuno. Cristina Zucchi |